Un percorso tematico in dieci sale racconta ai visitatori la storia millenaria dell’aceto balsamico, “l’oro nero modenese”, uno dei prodotti più apprezzati ed imitati a livello mondiale.

Taglio del nastro ad ottobre 2018 per l’inaugurazione della nuova sede dell’Acetaia Giusti. 1.500 metri quadrati per ospitare le oltre 600 botti e il nuovo museo per ripercorrere la storia del “Gran deposito aceto balsamico di Giuseppe Giusti”, la più antica acetaia al mondo fondata a Modena nel 1605.

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Museo Giusti / Foto di Gran Deposito Aceto Balsamico Giuseppe Giusti

Il Museo Giusti dedicato all’Aceto Balsamico è un progetto dell’Acetaia Giusti, che nel lontano 1605 ha avviato le prime batterie di botti negli attici della dimora Via Farini nella città emiliana.

La visita permette di conoscere attraverso un percorso tematico in dieci salela storia millenaria di quello che da molti è definito “l’oro nero modenese”, uno dei prodotti più apprezzati ed imitati a livelli mondiale.

La collezione all’interno delle stanze comprende oggetti, utensili e documenti conservati da tre generazioni di produttori. Dagli antichi orci per la conservazione agli strumenti tecnici utilizzati dagli acetieri, dalle bottiglie ai dépliant pubblicitari dell’inizio del secolo scorso.

E poi ancora preziose botti secolari, fra le quali spicca quella con cui Giuseppe Giusti partecipò all’Esposizione Italiana indetta dai Savoia nel 1861 a Firenze, ottenendo una medaglia d’oro per un balsamico di 90 anni.

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Museo Giusti / Foto di Gran Deposito Aceto Balsamico Giuseppe Giusti

Con la produzione di aceto balsamicoe aceto balsamico tradizionale Dop, più raro e pregiato, perché ottenuto unicamente dal mosto cotto, invecchiato almeno 12 anni (mentre al balsamico bastano 60 giorni – fino a 3 anni) la famiglia Giusti si confronta da 17 generazioni. Attraverso secoli di storia fatta di aneddoti, pratiche rigorose, attesa, strategie commerciali, affinate però solo negli ultimi decenni.

Il segreto del balsamico? Probabilmente il suo gusto agrodolce: piace in America perché è un ottimo condimento per insalate e può sostituire le loro salse ipercaloriche. In Germania amano le salse e la cucina italiana e in Oriente apprezzano la componente balsamica, in linea con i precetti del benessere a tavola.

Nell‘antico fienile ci sono le botti di aceto balsamico, nel sottotetto la “collezione” più pregiata di balsamico tradizionale. Ben 400 sono le botti storiche di Settecento e Ottocento ancora in attività.

Nel 2017 sono arrivati a Modena per scoprire la storia del balsamico 20mila visitatori, in maggior parte stranieri e come dimostra l’impegno delle varie acetaie locali, la volontà è quella di recepire il boom del turismo enogastronomico sul territorio modenese.

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