Il Tartufo Bianco di Alba è un vero e proprio “oro bianco”. Scopriamo come valorizzare al meglio questo prodotto gourmet dalla storia affascinante.

Chi cerca un tartufo, trova un tesoro. Soprattutto se si tratta di Tartufo Bianco di Alba. È la varietà più preziosa di fungo sotterraneo, il Tuber magnatum pico, meglio noto ai più come Tartufo Bianco di Alba pregiato.

Il prezzo si aggira tra i 450 per una pezzatura da 20 grammi. Esistono stime di carattere nazionale che vedono il giro d’affari del tartufo italiano fresco trasformato e conservato pari a 500 milioni di euro.

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Tartufo Bianco d’Alba / Foto di stradadelbarolo.it

1) Com’è fatto?

Tondeggiante o anche piuttosto schiacciato, il Tartufo Bianco di Alba ha dimensioni molto variabili. L’aspetto di norma non è molto regolare, soprattutto se il terreno di origine non ne ha consentito una crescita libera.

Nel caso di terreni friabili, il suo aspetto è invece regolare e liscio. Il suo valore commerciale è decisamente maggiore. La sua particolarità è che non si può coltivare. “Stanarlo” è una vera e propria arte.

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Tartufo bianco di Alba/ Foto di distilleriadellimoncinoamalfi.it

2) E’ davvero bianco?

Il Tartufo Bianco di Alba presenta una superficie leggermente vellutata di colore che va dai toni del crema chiaro al giallo ocra. I colori possono variare in base al grado di maturazione, al tipo di suolo e alla pianta con cui vive in simbiosi.

3) Che odore ha?

Il suo profumo è intenso e aromatico. Ricorda l’aglio e il formaggio fermentato. Un odore molto più forte rispetto agli altri tipi di tartufo, anche per questo è il più costoso

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Tartufo Bianco di Alba / Foto di gds.it

4) Che sapore ha e come valorizzarlo in cucina?

Leggermente piccante e vagamente simile a quello del formaggio grana. Consumarlo crudo su piatti caldi è certamente il modo migliore per sprigionare il suo aroma naturale.

Tra gli abbinamenti più semplici ed efficaci: uovo e tartufo, risotto con formaggio e tartufo, grattato sopra una bistecca alla griglia.

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Ravioli al Tartufo / Foto di fortunatiantonio.it

5) Come si affetta?

Con l’affetta tarfufi! Che è sia strumento tradizionale che prodotto di design. Il Tartufo Bianco di Alba è molto delicato e richiede uno strumento ad hoc per affettarlo.

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Affetta Tartufi / Foto di ilsole24ore.com

6) Quando viene raccolto e dove?

Il suo periodo di massima maturazione è da settembre – ottobre circa fino alla fine di dicembre. La sua distribuzione è sparsa in numerosi regioni d’Italia: dal Piemonte alla Toscana, dalle Marche all’Emilia Romagna, all’Umbria, all’Abruzzo e anche in Molise e Campania.

In generale il Tartufo Bianco di Alba ha come habitat privilegiato terreni soffici e umidi per gran parte dell’anno, ricchi di calcio e con una buona circolazione d’aria.

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Tartufo Bianco di Alba / Foto di italia.it

7) Quali sono gli eventi dedicati?

Ecco tre longeve e storiche fiere dedicate a questo goloso fungo sotterraneo, tutte principalmente in autunno, la sua stagione.

Tra le più famose la più antica è la Fiera del Tartufo bianco d’Alba. Da non perdere nemmeno la storica Fiera nazionale del Tartufo bianco pregiato di Acqualagna e la Mostra mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi.

8) Come si conserva?

E’ meglio usarlo il prima possibile. Quello che rende migliore un tartufo è la presenza d’acqua. Più fresco è più umidità raccoglie, migliore è la resa.

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Tartufo Bianco e Tartufo Nero / Foto di oggiaparma.it

Va consumato velocemente in meno di una settimana. Sempre per lo stesso motivo, non va conservato nel riso, che ne accellerebbe la disidratazione.  Il tartufo nero invece può durare fino a due settimane


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