Il pane pugliese è un’istituzione. Scopriamolo tra tradizioni e innovazioni, un itinerario goloso tra i pani artigianali pugliesi.

Il pane pugliese, così come il grano, vanta una storia antica migliaia di anni. Fra i più antichi ritrovamenti al mondo ci sono infatti quelli nella grotta di Paglicci, risalenti a 32.000 anni fa.

Dal cosiddetto granaio d’Italia, il Tavoliere delle Puglie, la rinnovata attenzione per la Dieta Mediterranea ha riportato sotto i riflettori un alimento antico come l’uomo: il pane.

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Pane di Altamura / Foto di fanpuglia.it

Pagnotta Pugliese

È il tipico pane pugliese per eccellenza, divenuto famoso nel mondo. La grande Pagnotta Pugliese ha l’aspetto grezzo, dorato e dal colore giallastro.

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Pane pugliese / Foto di agrodolce.it

Viene fatta con farina di grano duro e  lievito madre. Ciò permette una lievitazione ottimale e una longevità migliore al pane una volta sfornato dopo la cottura in forni a legna

Pane di Altamura DOP-IGP

Il Pane di Altamura è stato il primo pane in Italia ad ottenere il riconoscimento DOP e IGP. Il Pane di Altamura, in provincia di Bari,  è un tipico pane pugliese ottenuto da un’ impasto di semola di grano duro rimacinata molto ricca di glutine a lievitazione naturale, successivamente cotto in forno a legna

Per essere considerato DOP e IGP le farine impiegate devono provenire dal territorio, che il disciplinare di produzione ha delimitato nelle campagne di Altamura e dintorni.

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Pane di Altamura DOP / Foto di digesu.it

La  forma a pagnotta piegata su se stessa, dalla crosta leggermente amara e scura, dalla mollica giallastra e profumo gradevole, si può trovare in vendita in pezzature che variano dei 500 gr. ai 5 kg.  

Friselle

Le Friselle dette anche Frise o Frisedde, sono un pane pugliese a forma di ciambella con il buco centrale. Una volta cotto, questo pane viene tagliato a metà in senso orizzontale e fatto tostare in forno.

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Friselle / Foto di mammafelice.it

Le Friselle prodotte con grano del Salento possono essere degustate  sfregandole con aglio fresco e peperoncino, oppure ammollate in acqua per essere ammorbidite e condite con pomodoro fresco, sale e olio extravergine d’oliva del Salento.

Puccia

La Puccia è un tipico pane pugliese della zona meridionale fatto con farina bianca fine a forma di pagnotta.  L’ impasto viene poi aromatizzato con tonno, capperi, acciughe, olive e tanto olio di oliva pugliese.

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Puccia / Foto di tripadvisor.it

La tradizione vuole che si consumi nel giorno della vigilia dell’ Immacolata come unico alimento giornaliero. Da questa tradizione nasce quindi la Sagra della Puccia che dai primi anni 80′ viene celebrata ogni seconda domenica del mese di settembre in onore di Maria sSS. dell’Uragano a Cocumola.

Taralli

Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha classificato questa tipologia di pane “Prodotto Agroalimentare Tradizionale“.
Questo pane pugliese fatto con farina bianca, prende la forma di piccoli anelli dorati e croccanti, che assumono numerose varianti di gusto a seconda della zona di produzione.

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Taralli / Foto di mangiarebuono.it

Ideali come snack quotidiano, spesso vengono serviti in abbinamento a vini locali all’interno di enoteche e trattorie tradizionali.

Per un pomeriggio tutto naturale e “pugliese” vieni a degustare in un’antica masseria un aperitivo a base di pane fatto in casa condito con olio e verdure biologiche. Per maggiori informazioni, clicca qui.

Pane di Laterza

Laterza è il nome del paese dove sembra abbia avuto origine questo pane pugliese presente fin dal Medioevo. Un pane che seguendo la tradizione ancora oggi è fatto con farina di semola di grano duro rimacinata, acqua, sale e lievito madre.

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Pane di Laterza / Foto di tipicidigusto.it

Nel 1998 ha indotto il sindaco provinciale dei panificatori di Taranto a stilare un displinare istituendo un marchio di garanzia che contraddistingua il Pane di Laterza di qualità.

Pane Pettole

Questa è una tipologia di pane pugliese fritto, nato probabilmente dalla distrazione di una casalinga che in casa preparò troppo pane per la capienza del suo forno. Poiché la rimanenza era troppo lievitata, al posto di buttarla decise di friggerla in olio con ottimi risultati finali.

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Pettole di Santa Cecilia/ Foto di gazzettadelgusto.it

Le Pettole oggi sono diffuse in tutta la regione, preparate con farina di grano duro o farina di grano tenero, sale, acqua e lievito, una volta lievitate vanno fritte in olio ben caldo.

Esternamente leggere, fragranti e soffici, dal colore dorato, le Pettole hanno anche diverse varianti che vedono l’aggiunta all’impasto di acciughe, baccalà, broccoli, pinoli, cipolla, olive, pomodori


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