1° maggio, così la Coldiretti. In 10 anni giro d’affari dei 23.000 agriturismi del Belpaese cresciuto a 1,3 miliardi di euro (+24%)
Per questo 1° maggio non solo piatti tipici, fave e pecorino. Dopo infatti i ponti di Pasqua e del 25 aprile, domani arriva la festa dei lavoratori, che in Italia, 400.000 persone, tra italiani e stranieri, passeranno a tavola negli agriturismi del Belpaese.
A dirlo la Coldiretti, che ricorda anche come ormai, in generale, oltre 1/3 della spesa in vacanza in Italia è destinata alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche in mercati, feste e sagre di Paese.
“L’alimentazione non solo è diventata la principale voce del budget turistico ma spesso – sottolinea la Coldiretti – indirizza le destinazioni. Tanto che nella scelta della meta del viaggio il 59% dei turisti italiani valuta come importante o importantissima la presenza di un’offerta enogastronomica”
“Fra le esperienze più apprezzate – ricorda la Coldiretti- ci sono, la visita a un’azienda agricola (39%), di una cantina (31%) e di un caseificio (27%), secondo l’ultimo Rapporto sul turismo enogastronomico 2019”.
Per il 1 maggio, se le grigliate sono molto diffuse lungo tutta la Penisola, non mancano le portate tipiche dei diversi territori a partire dalle fave con il pecorino, due prodotti della tradizione agroalimentare nazionale irrinunciabili sulle tavole della Festa dei Lavoratori nel centro Italia.
“Sono oltre 23.000 gli agriturismi presenti nella Penisola – conclude la Coldiretti – per un fenomeno che negli ultimi dieci anni ha visto un vero e proprio boom, con percentuali di crescita in doppia cifra, dal numero di aziende (+32%) a quello dei posti a tavola (+37%), dai posti letto (+40%) alle piazzole di sosta (+67%), fino allo stesso valore economico del settore, salito a 1,36 miliardi (+24%), secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat”.