I dolci piemontesi trovano la loro forza nelle incredibili materie prime e nella bravura di mastri pasticceri e cioccolatai locali.
I dolci piemontesi caratterizzano le botteghe incantate e silenziose di questa Regione dai profumi inebrianti. Il Piemonte, si sa, è una regione “golosa”.
Le pasticcerie, i dolci tipici o le confetterie sono tante, ognuna con la propria specialità. Sul bancone troviamo vassoi di meringhe, paste alla crema, torte, marron glacé e tartufate mignon di cioccolato nero.
Il Bonet è uno dei tipici dolci piemontesi al cucchiaio che viene fatto con uova, zucchero, cacao, latte e liquore. La ricetta originale prevedeva l’uso del Fernet, bevuto di solito a fine pasto. Poi è stato sostituito dal rum e amaretti secchi.
“Bonet” – pronunciato alla piemontese bunet – significa “cappello”. Così come il cappello era l’ultima cosa ad essere indossata uscendo da un ristorante o da casa, questo budino era l’ultima pietanza per chiudere in bellezza un pasto abbondante!
Il cioccolato a Torino è una istituzione. I gianduiotti sono sicuramente al top della locale tradizione dolciaria, un impasto di cacao finissimo e nocciole.
La specialità dei gianduiotti si deve a Napoleone Bonaparte. Quando il Piemonte fu conquistato dalle truppe francesi, i maestri pasticceri raggirarono il problema della poca disponibilità di cacao. Lo miscelarono con le squisite nocciole, “la tonda e gentile delle Langhe”, tostate e macinate.
Un esperienza indimenticabile vercellese è la tartufata, una torta a base di pan di Spagna e crema Chantilly, ricoperta da una delicata e friabilissima sfoglia di cioccolato spolverata con zucchero a velo.
Famosissimi anche i Bicciolani, biscotti a base di pastafrolla con l’aggiunta di una particolare miscela di spezie, profumatissimi, al retrogusto di cannella.
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Tipici di Ovada sono i biscotti della salute, una fetta biscottata tagliata diagonalmente profumate di anice.
I baci di dama sono un prodotto di alta pasticceria artigianale. L’impasto a base di mandorle assume una forma semisferica: tolte dal forno le due piccole calotte sono unite da cioccolato, sinonimo di bacio.
A Tortona la dolcezza è una manifestazione di prelibatezze a base di frutta, imperdibile il castagnaccio preparato con le castagne di Garbagna.
I krumiri sono molto più che biscotti. Si racconta che la caratteristica forma ricurva sia un omaggio ai “baffi a manubrio” di re Vittorio Emanuele II. A base di zucchero, uova, burro e farina, ottimi se accompagnati da zabaione, sono il simbolo di Casale Monferrato.
Il sapore delle melighe di Mondovì riporta il pensiero al molino dove l’ingrediente principe è il mais ottofile macinato a pietra. E’ un prodotto protetto dal marchio Paste di Meliga del Monregalese.
Il cuneese al rhum è un delizioso cioccolatino formato da due cialde di meringa con all’interno crema pasticcera, cioccolato insaporito al rhum, il tutto rivestito da uno strato di fondente amaro.
Le caramelle di cioccolato cri-cri son nate sotto la Mole Antonelliana come praline di nocciola tostata ricoperte di cioccolato fondente, rivestite da coloratissime carte dai bordi frangiati.
Leggenda dice che siano nate dall’amore fra una bella sartina di nome Cristina che cuciva abiti per la buona società sabauda, innamorata persa di un giovane “studentino” che la chiamava vezzosamente col diminutivo “cri”.
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