Il turismo enogastronomico è una realtà che, negli ultimi anni, si è ritagliata sempre maggiore spazio tra i viaggiatori. Si viaggia, infatti, non solo più per la bellezza dei luoghi che andiamo a visitare o per le esperienze avventurose che possiamo vivere. Ma in particolare per scoprire i sapori tipici di una determinata regione, così da ampliare il nostro bagaglio culturale e fare tesoro di prelibatezze genuine.
L’interesse verso il turismo enogastronomico è aumentato in Italia, anche durante la pandemia. Prima del Covid era importante nella scelta della meta di viaggio per il 59% degli italiani. Nel 2021 il dato è arrivato al 71% e riguarda tutte le generazioni.
Ad evidenziare questo trend di crescita è il Rapporto del Turismo Enogastronomico 2021. Presentato al Senato da Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico, alla presenza del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, e del sottosegretario all’Agricoltura, Gianmarco Centinaio.
Dal 2016 un trend che coinvolge sempre più viaggiatori
La crescita è costante: se nel 2016 soltanto il 21% degli intervistati aveva svolto almeno un viaggio con principale motivazione legata a quest’ambito nei tre anni precedenti – ha spiegato la Prof.ssa Roberta Garibaldi – per poi salire al 30% del 2018 e al 45% del 2019, con l’analisi 2021 la percentuale è cresciuta fino al 55%.
L’impatto della crisi innescata dal Covid pesa sul numero di esperienze fruite che diminuiscono in media del 27% rispetto 2019 e sul potere di spesa (il 31% afferma di aver destinato un budget inferiore rispetto al 2019, mentre il 27% dispone di maggiori risorse). Se la pandemia ha frenato la possibilità di vivere esperienze, la globalità dei dati ci mostra una crescente attenzione al tema enogastronomico e anche un nuovo profilo del turista».
Oltre a degustare i cibi e il vino, si è interessati alla cultura enogastronomica sia quando si è in vacanza sia riguardo al proprio luogo di residenza. Il 70% degli italiani vorrebbe conoscere di più dell’enogastronomia del proprio paese.
Più voglia di turismo enogastronomico per il post Covid
Il Covid ha frenato anche questo settore, naturalmente. Ma in maniera diversa, rispetto a tanti altri rami del turismo: i viaggiatori percorrono distanze minori, ma non rinunciano definitivamente ad andare alla scoperta del gusto. L’enogastronomia è, anzi, uno dei punti di forza del settore turistico italiano, e potrebbe rappresentare la tanto agognata ripartenza del settore turistico.
Ma quali sono le esperienze che i visitatori preferiscono? A quanto pare, il mare resta la prima scelta come porta di accesso per scoprire le tradizioni enogastronomiche dell’entroterra. Sempre con un occhio di riguardo per l’ambiente circostante, in molti prediligono esperienze da vivere all’aria aperta e mostrano un maggior interesse alla sostenibilità. Dopo mesi, infatti, trascorsi in casa per il lockdown, c’è grande desiderio di ritrovare il contatto con la natura.
Ovviamente, c’è molta attenzione nella scelta della destinazione: in Italia, le mete enogastronomiche preferite dai turisti sono la Sicilia, l’Emilia Romagna, la Campania, la Puglia e la Toscana. Tutte località che hanno un immenso patrimonio di sapori tipici, invidiatoci da ogni angolo del mondo. Le città più apprezzate per chi vuole compiere un viaggio nel gusto sono invece Napoli, Bologna, Palermo e Roma.