parmigiano reggiano

Il Parmigiano Reggiano è da sempre considerato tra i migliori formaggi italiani e tra quelli più apprezzati anche all’estero.

In Italia, questo formaggio è davvero un simbolo del gusto e della bontà, e lo dicono anche i numeri: il Parmigiano Reggiano ha infatti concluso l’anno 2021 con dati molto positivi per quanto riguarda vendite e prezzi, raggiungendo il record storico di 2,7 miliardi di Euro, rispetto ai 2,35 dell’anno precedente.

Il trend, anche nel 2022, è stato molto positivo, confermando ancora una volta come questo prodotto sia la punta di diamante di un settore strategico come quello lattiero-caseario nazionale, senza dimenticare le sue esportazioni in tutto il mondo.

(Foto: Pixabay)

Le vendite del Parmigiano in Italia

Per quanto riguarda i dati di vendita del Parmigiano reggiano nel nostro Paese – che rappresentano il 55% del mercato complessivo – si evidenzia una crescita dei consumi del 4,5% rispetto alle quote dell’anno precedente alla pandemia: 89.101 tonnellate del 2021 rispetto alle 85.258 del 2019. Il livello del 2021 invece risulta inferiore a quello del 2020 (-1,3%). Bisogna, però,considerare che il lockdown ha portato ad una crescita considerevole dei consumi domestici.

Tra i canali distributivi spicca al primo posto la GDO, ovvero la Grande Distribuzione Organizzata (51%). Seguono le vendite dirette dei caseifici e l’industria, che risulta sempre più sospinta dalla popolarità e presenza di prodotti contenenti il Parmigiano Reggiano tra gli ingredienti.

(Foto: Pixabay)

L’export del Parmigiano Reggiano

Il Parmigiano, però, come già accennato prima, vola anche all’estero, tanto da far arrivare la quota delle esportazioni ad un ottimo 45%, con un incremento del 2,9% a volume rispetto all’anno prima. Il mercato americano rappresenta quello principale (21% dell’export complessivo), a cui fanno seguito quello francese (19%) e tedesco (17%). Seguono, invece, il britannico (11%) e il canadese (5%).

L’andamento migliore rispetto al 2020 si è registrato negli USA (+10,4%), in Canada (+5,5%) e in Francia (+4,5%).

Per quanto riguarda il mercato europeo, si è registrato negli ultimi anni un balzo della Svizzera (+14,7%) e della Svezia (+13,2%). Come invece era prevedibile, si è visto un crollo della Gran Bretagna a causa della Brexit (-15,6%) ed una lieve frenata della Germania (-1,9%).

Il Presidente del Consorzio, Bertinelli, evidenzia la soddisfazione di aver retto ai problemi relativi alla pandemia e anzi di aver ampliato i consumi, riuscendo a tenere stabili anche i prezzi alla produzione. Per il Consorzio, si guarda al futuro con un discreto ottimismo.

Tuttavia, resta l’incognita sull’economia italiana ed internazionale degli effetti della guerra russo-ucraina. Senza dimenticare il rallentamento dell’economia, l’alta inflazione, i costi energetici e delle materie prime. Una sfida che però non deve fare paura, e che può essere un’occasione per puntare ancora più in alto, con una vera punta di diamante del “Made in Italy”.

(Articolo tratto da lapecorella.it. Foto di copertina: Pixabay)