Come cambiano le abitudini dei consumatori? Lo scopriamo in questo nuovo articolo dedicato ai food trend del 2023.
Secondo una nuova ricerca di Cortilia, infatti, emergono nuovi segnali incoraggianti sulle nuove percezioni e scelte di consumo che delineano i 4 top trend del mondo food, che vedono un consumatore sempre più informato, selettivo e consapevole.
Scopriamo allora insieme nel dettaglio che cosa cambia quest’anno.
Il ritorno alle origini dei consumatori
Si inizia da quello che potrebe essere definito un vero e proprio ritorno alle origini: il consumatore contemporaneo ricerca sempre di più, infatti, i profumi di casa propria, come quello dei biscotti appena sfornati o della frutta appena raccolta. E’ il sano desiderio di riscoprire i prodotti degli artigiani e dei piccoli agricoltori, proprio come una volta.
Senza contare che una fetta consistente dei consumatori ritiene che i grandi marchi non siano più automaticamente sinonimo di qualità. Un quadro che pare, ancora di più, riportare molti consumatori alle origini, verso cose buone, “vicine” e genuine.
Alla ricerca dei biologico
Altro dato interessante: la priorità data al biologico. Se, infatti, fino a poco tempo fa il bio era considerato “sano-ma-non-sempre-buono”, pare che le persone si stiano iniziando a ricredere, in ottica di un consumo sempre più consapevole.
Ecco che allora il biologico è percepito come buono e più salutare dei prodotti “tradizionali”, ma anche come sinonimo di maggiore qualità e sicurezza.
La spesa è (anche) veloce
Da una parte l’attenzione al biologico, dell’altra la velocità: è questo che ricercano i consumatori del 2023, all’interno del cosiddetto fenomeno del quick-commerce: la spesa a casa in pochi minuti, spesso a scapito della sostenibilità.
Occhio agli sprechi
Sostenibilità, etica e responsabilità: sono queste le nuove caratteristiche al centro della ricerca dei consumatori nei prodotti e nelle aziende, e-commerce compreso. Lo conferma l’89% degli intervistati che afferma di optare – quando possibile – per la soluzione di acquisto più etica.
Una soluzione che passa senz’altro attraverso l’adozione di buone pratiche e politiche anti-spreco, volte a limitare le eccedenze e ridurre al minimo i volumi di invenduto.