I vini biologici in Liguria non nascono per volontà del singolo ma di una famiglia unita, facendo breccia nell’immaginario degli appassionati come sinonimi di qualità.
L’Azienda Agricola Biologica Bio Vio sorge nell’entroterra di Albenga (SV). Sin dagli inizi degli anni duemila, Giobatta “Aimone“ Vio, attuale proprietario, insieme alla moglie Chiara, coltiva prodotti biologici e erbe aromatiche di ogni tipo.
Curano vigneti e oliveti senza usare pesticidi, diserbanti e concimi chimici, producendo ottimi vini biologici e olio extravergine di oliva taggiasca.
Dal 1989 l’azienda produce biologico certificato ICEA per una scelta culturale, prima che di mercato, quando ancora di “biologico” si parlava poco.
La filosofia della famiglia Vio è quella di coltivare nel rispetto dell’ambiente e dei diversi vitigni, esaltando al massimo le loro tipicità. La nuova generazione porta avanti l’eredità della filosofia di mamma e papà con grande dedizione e successo.
Da qualche anno, le sorelle Caterina, enologa, Camilla e Carolina responsabili dell’ azienda e dell’agriturismo si sono inserite nell’attività cominciata dai genitori. Con molto entusiasmo e passione, cercano di portare migliorie mantenendo alta la qualità dei prodotti
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L’azienda ha visto effettuare in un nuovo impianto la potatura ad alberello. Sono state inoltre testate fermentazioni spontanee con lieviti indigeni su tutte le tipologie di vini biologici.
La botte grande ha sostituito la botte piccola (tonneau) per il Pigato “Grand-Pere” allungando le macerazioni. Per la prima volta si produce un rosé utilizzando il vitigno “Rossese di Campochiesa” in purezza, vitigno che nell’Albenganese ormai pochi coltivano.
Fra i maggiori vini biologici possiamo citare MaRenè, Bon in da Bon, Grand- Père, Aimone, U Bastiò, Bacilò e Gigò.
I primi tre sono tre espressioni di Pigato differenti. Sicuramente il vino più rappresentativo è il Pigato “Marenè” di cui producono circa 30.000 bottiglie.
Il “Bon in da Bon” chiede invece una vendemmia tardiva con un lungo affinamento sulle fecce fini. Prodotto per la prima volta nel 2005, l’ annata 2017 è stato premiata con 5 grappoli dalla guida Bibenda 2019 e con 3 Bicchieri dal Gambero Rosso 2019.
Poi c’è il Grand Pere in ricordo della vecchia vinificazione del Pigato, che fermentava sulle bucce per periodi più o meno lunghi in tini di legno.
I vini liguri sono vini di forte carattere dove la territorialità è molto evidente. Pensiamo alla ricca sapidità che hanno, ai ricchi sentori di macchia mediterranea e alla struttura.
I bianchi liguri sanno anche invecchiare bene, anche se difficilmente si riescono a trovare sul mercato. I rossi, saranno meno strutturati rispetto alle altre regioni. Sono comunque molto versatili, ottimi sia con carni rosse, sia con piatti a base di pesce.
Il progetto dell’azienda è quello di consolidare sempre di più la conoscenza del vitigno Pigato in giro per il mondo. Questo vitigno autoctono bianco possiede potenzialità uniche grazie anche al microclima, vanto del territorio ligure.
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