Il tartufo è un prodotto tipico delle Langhe e del Roero, unico per gusto e aroma. Viene rinomato e apprezzato nelle cucine di tutto il mondo e noi vi diciamo dove gustarlo!
Se qualcuno ci dicesse: “Conosci il tuber magnatum pico?”, difficilmente saremmo pronti a rispondere con immediatezza, ma alla domanda “Vi piace il tartufo bianco?” l’assenso sarebbe probabilmente immediato. In effetti, si tratta dello stesso prodotto: è la specie di tartufo più pregiata in assoluto sia dal punto di vista gastronomico che da quello economico. Infatti, per gli elevatissimi costi che può raggiungere è considerato il più prezioso dei diamanti. Sicuramente tra i più conosciuti c’è il tartufo bianco di Alba; cittadina piemontese della provincia di Cuneo che detiene il primato per la più antica Fiera del Tartufo bianco che si svolge tra ottobre e novembre.
L’89ª edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba è già in pieno fermento e continuerà ad accogliere gli appassionati fino al 24 novembre. Durante l’intero periodo il Piemonte pullulerà di fiere e sagre dedicate al tartufo bianco, che proprio in questo periodo di primi freddi dà il meglio di sé.
Per tutti coloro che vogliono concedersi una gita fuori porta e visitare questo spettacolare territorio patrimonio UNESCO, abbinando un buon pasto a base di tartufo, sul posto ci sono centinaia di validi indirizzi tra osterie e ristoranti, di cui ognuno ha la propria classifica. Noi ci limitiamo a fornirvi i nomi dei luoghi provati da Giovanni Angelucci, rinomato giovane giornalista e gastronomo, dove potete mangiare il tartufo in Piemonte e restare soddisfatti!
RISTORANTE LA PIOLA
Se non ne avete mai sentito parlare di questo ristorante sicuramente conoscerete la “sorella maggiore”, la pluristellata Piazza Duomo, tre stelle Michelin di Alba. Questa versione più easy parla di territorio e di tradizione e si trova all’interno di un palazzo storico, proprio di fronte al duomo di Alba, dove si può mangiare una delle cucine langarole più autentiche della zona e ovviamente il tartufo.
In dialetto piemontese, la piola è l’osteria di paese, il luogo in cui si mangiano i piatti della tradizione e si bevono generosi bicchieri di vino del territorio. Ma non una piola qualsiasi bensì “La” piola che la famiglia Ceretto ha deciso di aprire nel 2005 con il tocco che la contraddistingue. Il menù è scritto ogni giorno con il gessetto sulla grande lavagna nella sala principale da cui potrete ordinare tutti i classici regionali fatti come si deve: carne all’Albese, tajarin, agnolotti del plin di fonduta, uova al tegamino, agnolotti di Castelmagno con nocciole, tutti rigorosamente abbinati a sua maestà tartufo bianco.
LOCANDA DEL PILONE
Si tratta della famiglia Boroli e della cantina La Brunella che sorgono a Castiglione Falletto.
Una cantina di grande design e dal basso impatto ambientale. Produttrice di grandiosi cru di Barolo tra i quali il prestigioso Brunella coltivato attorno alla tenuta, affianca alla produzione di vino una bellissima chicca che è la Locanda del Pilone, nella stessa struttura. Provate il menù “Omaggio al Tartufo” in cui compare una commovente carne cruda di Fassona piemontese, mandorle e formaggio “castagno” di Beppino Occelli.
ALL’ENOTECA
Il talento indiscusso del cuoco stellato Davide Palluda, quarantenne piemontese, è ai fornelli del ristorante All’Enoteca di Canale, in provincia di Cuneo (annesso alla sede dell’Enoteca Regionale del Roero). Da uno degli otto tavoli della luminosa e sobria sala viene proposto un menù che segue le stagioni di Langa e Roero, contaminato da viaggi, ricerca e creatività dello chef. Compare il menù dedicato al tartufo che è una goduria dei sensi, dove vengono serviti la cialda di mandorla e spalla battuta al coltello e acciuga, cardo, uova e nocciola, plin di fonduta di Bettelmatt, pollo “Ficatum” e “cucciolone” alla castagna. Al piano inferiore c’è anche la giovane e fresca Osteria dell’Enoteca, versione più informale del ristorante stellato.
LOCANDA CANNUBI
Vera e propria istituzione della cucina tradizionale delle Langhe è la famiglia Bertolini-Boggione.
Locanda Cannubi, situata sulla cima di una delle colline vinicole più importanti d’Italia, cru per eccellenza del Barolo, in un elegante edificio del Settecento di proprietà dell’azienda agricola Tenuta Carretta. Lo charme di Gianni, figlio della coppia e sorridente padrone di casa, vi servirà alcuni tra i grandi classici piemontesi a base di tartufo (è in possesso sempre del migliore in circolazione) come l’uovo al padellino, i tajarin al burro di montagna o risotto con fonduta.
LA CIAU DEL TORNAVENTO
Il paese dei balocchi messo in piedi da Maurilio Garola, personaggio di riferimento della Langa: non si può non aver mangiato da lui e ascoltato le sue storie. Maurilio e Nadia Benech hanno messo in piedi un luogo meraviglioso, quasi di culto.
Alti soffitti e pavimenti in legno con una vista mozzafiato sui vigneti che probabilmente è la più spettacolare tra i ristoranti piemontesi. Lo chef unisce le radici piemontesi e la passione per il pesce, per cui durante il periodo del tartufo bisogna affidarsi alle mani della brigata a provare ciò che viene consigliato. E poi c’è la cantina, la più fornita in Italia, un museo di bottiglie: ricavata nel tufo della collina conserva più 65.000 bottiglie di 450 produttori per un totale di circa 1800 etichette da tutto il mondo che compongono la carta dei vini più completa del paese.
Se poi, dopo aver provato tutti i ristoranti dove mangiare il tartufo in Piemonte che vi abbiamo suggerito, vorrete scoprire il mondo del tartufo da un altro punto di vista e partecipare alla famosa “cerca del tartufo” in Piemonte, allora abbiamo l’esperienza che fa al caso vostro. Per info e prenotazioni clicca qui.
Giovanni Angelucci: Giornalista e gastronomo trentenne abruzzese, ha studiato all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Collabora con le guide di ristoranti e vini, scrive di enogastronomia per alcune delle riviste più autorevoli del settore tra cui Dove, Gambero Rosso, La Stampa, Gazza Golosa della Gazzetta dello Sport, La Madia, Il Giornale del Cibo, Italia a Tavola e Vanity Fair. Predilige il reportage enogastronomico e alla base della sua esistenza c’è il viaggio, indispensabile per una vita felice.