food bus

Sembra di essere a Londra, invece siamo in Sicilia, più precisamente a San Cataldo. E’ qui che Luca Arcarese e Giorgio Bellanca, due trentenni siciliani con la passione per la cucina e alcune esperienze all’estero, hanno creato e “messo in moto” il loro Food Bus, un bellissimo bus rosso londinese a due piani, dove si mangia e si viaggia in giro per l’Italia.

Pesce fresco, contaminazioni internazionali e una grande attenzione alle materie prime hanno reso la loro idea non solo unica, ma anche vincente.

Incontriamo Giorgio per farci raccontare di più, attraverso le sue parole, e conoscere meglio il loro lavoro.

Ciao Giorgio, come è nata l’idea del Food Bus?

E’ un’idea che avevo in mente da diverso tempo, anche se all’inizio la consideravo un piano B. Dopo sei anni in Svizzera, in cui ho lavorato come chef, ho deciso di tornare in Sicilia per aprire un ristorante con una piccola accademia di cucina e un’azienda agricola per la produzione di caviale di limone. Poi, per una serie di motivi legati anche alle difficoltà del territorio, ho deciso di sviluppare il food bus, con una modalità lavorativa particolare: cucinare e, al tempo stesso, muoversi.

Per me è stata una sfida personale, con me stesso: ho deciso di mettermi in gioco tornando in Italia, nella mia terra, per costruire qualcosa di mio. Considera che sono arrivato in Italia ed è iniziato il lockdown, questo ha rallentato tutto. Ma alla fine siamo partiti, e siamo molto felici.

Come avete realizzato, nel concreto, il progetto?

Io e Luca, il mio “socio d’infanzia” (lo conosco da una vita), inanzitutto abbiamo studiato il settore e la concorrenza, i cosiddetti food truck. Il nostro è infatti un approccio dinamico che si basa sullo stesso modello, anche se da noi puoi anche mangiare seduto, come in un vero ristorante.

La differenza rispetto ad altre realtà statiche è che noi siamo “su quattro ruote”, siamo itineranti, e ci possiamo spostare in tutte le piazze d’Italia.

Che cosa succede nel vostro Food Bus?

Fondamentalmente si vive un’esperienza: il nostro claim è enjoy the experience. Da noi i clienti possono mangiare dentro, seduti comodi al ristorante, oppure prendere cibo d’asporto, il vero street food per intenderci: i panini gourmet con il pesce fresco, tutto tagliato al momento, o il fritto misto.

Quindi preparate solo piatti freschi, con il pescato del giorno?

Assolutamente sì. Facciamo show cooking per ogni piatto che prepariamo, che sia pesce spada, salmone, gambero rosso. Lavoriamo tutto sul momento, puntando sempre alla qualità del prodotto.

Che cosa si può assaporare nel vostro Food Bus?

Fino ad ora non abbiamo quasi mai avuto menu fisso, lavorando con materie prime fresche, pescate ogni giorno. Ultimamente abbiamo capito che questa mentalità va bene, ma dovremmo avere dei menu dove le persone possono orientarsi, dele linee guida diciamo.

Attualmente i nostri “piatti bomba” sono la pasta dello chef, con tonno, spada, salmone, calamari, gambero reale e mazzancolle, il nostro fritto misto, il nostro arrosto, e la tartare di gambero rosso e tonno.

Sia io che Luca arriviamo da esperienze all’estero, e questo ci permette di lavorare anche con contaminazioni internazionali, preparando piatti speciali su richiesta.

Quando vi spostate, dove andate? Avete degli itinerari già stabiliti?

Dipende, al momento stiamo viaggiando tanto in Sicilia. Siamo stati a Caltanisetta due mesi e adesso ci spostiamo verso Augusta, per alcuni eventi a cui parteciperemo.

Veniamo sempre più spesso contattati per partecipare a festival di street food e sagre in giro per l’Italia, e questo ci riempie di gioia e di orgoglio.

food bus londinese
Il food bus ad un evento in Italia

Raccontaci un episodio divertente dei vostri viaggi “su e giù per la Penisola

Potrei raccontartene centinaia! In generale, a noi piace immergerci nelle culture più diverse, e questo ci capita soprattutto in estate, quando siamo a Rimini, e ci ritroviamo a parlare tre o quattro lingue insieme, per tutti i turisti che incontriamo sul food bus.

Senza contare che un gruppo di clienti fedelissimi, ormai diventati amici, una volta ci ha seguito da Rimini fino a Trezzano: è stato un bellissimo attestato di stima e di amore per il nostro lavoro (oltre che, ovviamente, per i nostri piatti!).