Harry's Bar Venezia

Entrare all’Harry’s Bar di Venezia significa assaporare l’atmosfera d’altri tempi. Siamo in Calle Vallaresco, nel cuore della città, una via raffinata dove il tempo sembra essersi fermato.

Tra negozi di artigianato e botteghe di tessuti, è qui che, il 13 maggio del 1931, Giuseppe Cipriani aprì il suo locale.

Da cameriere a imprenditore

Prima di allora, l’imprenditore aveva lavorato come cameriere in un albergo sulla laguna. Tra gli ospiti dell’hotel vi era anche un giovane alcolista, Harry Pickering, insieme alla sua aristocratica zia, che dopo un litigio lo abbandonò in Italia, senza un soldo. Fu proprio Cipriani a prestargli il denaro per tornare in America. Guarito dall’alcolismo, Pickering restituì il debito e ne aggiunse una somma importante per ringraziare quell’uomo così buono.

Grazie a questa somma, Cipriani riuscì a comprare quello che all’epoca era un deposito di cordami, adibidendolo a bar e dandogli il nome dell’amico.

Un luogo d’incontro di scrittori e artisti

Da allora il locale divenne a tutti gli effetti un luogo d’incontro di scrittori, pittori, artisti e aristocratici. Frequentato da Onassis, Chaplin, Arturo Toscanini, Barbara Hutton, l’Harry’s Bar divenne il crocevia di personalità in cerca di successo.

Tra i grandi nomi di livello internazionale che attraversarono questo locale ricco di fascino: Katherine Hepburn, Gary Cooper, Giancarlo Menotti, Peggy Guggenheim e Orson Welles, insieme ad altri grandissimi nomi come Truman Capote e Ernest Hemingway, che animavano l’Harry’s Bar con incontri, dibattiti e pause di svago.

Harry's Bar a Venezia, locale storico

E’ proprio qui, per esempio, che Hemingway aveva un tavolo fisso e iniziò a scrivere Di là dal fiume e tra gli alberi, romanzo d’amore e guerra in una Venezia fredda.

Siamo negli anni ’50, gli anni del boom economico. Siamo negli anni d’oro di un posto che, ancora oggi, è sinonimo di eleganza e di storia.

Un menu unico in Italia

L’anima così ricca dell’Harry’s Bar si riflette anche nel suo menu, in quei piatti che fanno ormai parte del nostro vocabolario e della storia gastronomica italiana. Primo tra tutti, il Bellini. Tra i più famosi nel mondo, è un cocktail a base di pesca veronese bianca schiacciata a cui è unito il prosecco.

A battezzarlo fu lo stesso Cipriani: il colore rosato di questa bevanda così delicata gli ricordava le tinte tenui e raffinate del pittore veneziano Giovanni Bellini.

Harry’s Bar, un riconoscimento tutto italiano

Harry's Bar a Venezia

Durante gli ultimi 90 anni, Harry’s Bar è stato il vero testimone del XX secolo a Venezia. La sua importanza è stata riconosciuta dal Ministero dei Beni Culturali che lo ha dichiarato monumento nazionale nel 2001. In Italia, nessun’altra attività pubblica ha ricevuto un simile, semplicemente unico, riconoscimento.