Sensazioni, ricordi, atmosfere: il mondo di Elena, fondatrice di Miscel Ma Bel, è racchiuso in una tazza di the. Ci troviamo a Torino, elegante città dai tratti francesi: è qui che Elena ha realizzato il suo sogno di diventare tea blender e tea sommelier. In parole semplici, come piace spiegarlo a lei “miscelo, assaggio, degusto. Racconto le diverse tipologie di tè a partire delle loro caratteristiche speciali”.
Ciao Elena, come è nata la tua attività?
La mia attività è nata, prima di tutto, da una mia passione, quella per i the ma in particolare per i servizi da the. Ho trascorso anni a scoprire teiere e servizi di porcellana inglese nei numerosi mercatini dell’antiquariato di Torino.
Poi, un po’ per caso come avviene spesso nella vita, mi sono imbattuta in un corso che approfondiva proprio la tematica del the su cui, in Italia, non c’era ancora tanta attenzione.
Ho scoperto allora il fascino di un vero e proprio mondo da scoprire e, piano piano, ho iniziato ad approfondire e ad appassionarmi sempre di più, iniziando a fare qualche consulenza come sommelier del the. Infine, nel 2019, ho deciso di aprire la mia attività.
Di che cosa ti occupi, di preciso?
La mia attività si divide in due ambiti. Da una parte organizzo workshop, degustazioni ed eventi sul the, per me sono occasioni importanti per far familiarizzare le persone con questo mondo e approfondire queste tematiche. Dall’altra mi occupo del mio e-commerce e della vendita on-line di the.
Raccontaci la tua giornata tipo
Studio tanto il the, spesso organizzo delle vere e proprie degustazioni solo per me per studiare il prodotto. Preparo la scheda tecnica di ogni the che assaggio, proprio come si fa con il vino.
Considera che io vendo le miscele create da me, è un prodotto unico, che non si trova altrove. Aggiungo fiori secchi, spezie o frutta essiccata, a seconda dell’aroma che intendo creare.
C’è una parte molto creativa in questo lavoro
Assolutamente sì. Tutto parte dal the come base a cui però poi, di fatto, aggiungo una serie di elementi, e questa è sicuramente la parte più creativa del mio lavoro.
Solitamente parto da una mia idea, da una mia sensazione, che ricrea un’atmosfera particolare come la miscela Tarte Tatin con mele e cannella, e così tutte le altre. Non parto da una idea di un cliente perché è molto complicato, sono idee mie, c’è un grande tema di soggettività nel sentire un profumo o un sapore.
A che cosa ti ispiri nella creazione delle tue miscele?
Io parto dalle mie sensazioni, cerco di mettere i miei ricordi in una tazza di the, per esempio Il sentiero degli innamorati è un the bianco con tantissimi fiori ed è nato dal sentiero che Anna dai capelli rossi percorre per andare a scuola, oppure la storia delle sorelle Tarte Tatin, che hanno inventato il dolce, mi ha ispirato per una miscela che, appunto, porta il loro nome.
C’è un the in particolare che viene molto richiesto in questa stagione?
Sicuramente la miscela Quando fuori piove: è un the con le fave di cacao, dedicato proprio all’inverno. Nel crearlo ho immaginato le torte di cioccolato che prepari a casa quando piove, il profumo di dolci che invade la casa. E’ un the avvolgente, intenso e dolce.
Che cosa significa lavorare in questo settore così particolare?
Considera che il the è molto stagionale in Italia, viene associato quasi esclusivamente all’autunno e all’inverno. Le vendite dell’e-commerce vanno benissimo da ottobre a febbraio, ma io sto cercando di spalmarle durante tutto l’anno con i the freddi per la primavera e l’estate. E’ un lavoro “mentale” che sicuramente richiederà del tempo, per poter uscire da questa logica stagionale.
Avere una propria attività, a maggior ragione se artigianale come la tua, può non essere semplice in Italia. Che cosa suggerisci a chi desidera intraprendere questo percorso?
Un po’ di incoscienza serve sicuramente, però mi sento di dire che bisogna lavorare continuamente e studiare, tanto.
Per chi sceglie di avere una propria attività è necessario non fermarsi mai, non pensare mai che “si è arrivati”. Viviamo in un mondo enorme, dove tutti hanno voce e ognuno può dire la sua e proporre la sua idea, ma al tempo stesso il tuo lavoro deve darti lo stimolo per continuare, altrimenti la tua voce rischia di diventare sempre più silenziosa.
Devi riuscire a distinguerti e raccontare il tuo valore e il tuo lavoro. Alla fine, devi sempre muovere le acque.