Il Parmigiano Reggiano, ovvero la Dop più “influente” del mondo registra segni positivi in ambito export che vale 1,4 miliardi di euro.

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3,7 milioni di forme di Parmigiano Reggiano prodotte nel 2018

Il Parmigiano Reggiano racchiude in sé un viaggio unico e straordinario lungo nove secoli, che si compie ancora oggi negli stessi luoghi con la stessa tecnica, per regalarti un inimitabile emozione.

Le sue origini risalgono al Medioevo e vengono generalmente collocate attorno al XII secolo. Infatti, presso i monasteri benedettini e cistercensi di Parma di Reggio Emilia comparvero i primi caselli: grazie all’abbondanza di corsi d’acqua e di ampi pascoli, ben presto in questa zona circoscritta dell’Emilia si diffuse la produzione di un formaggio a pasta dura, ottenuto attraverso la lavorazione del latte in ampie caldaie.

Il Parmigiano Reggiano si fa oggi con gli stessi ingredienti di nove secoli fa, negli stessi luoghi, con gli stessi sapienti gesti rituali. I maestri casari, continuano a produrre questo formaggio con il latte pregiato della zona d’origine, caglio naturale, sale e nessun additivo, in modo artigianale e con la stessa passione e lealtà.

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Parmigiano Reggiano – Foto Emilia Food Love

Crescita in termini di produzione ed export!

Il Parmigiano Reggiano cresce nei numeri della produzione e in quelli dell’export, con un giro d’affari che equivale a 1,4 miliardi alla produzione e 2,4 miliardi al consumo.

Cresce la quota di export di questo formaggio simbolo dell’Italia gastronomica, che supera il 40% con un +5,5% di crescita a volume rispetto all’anno precedente (2017) per un totale di 3,7 milioni di forme prodotte, pari ad un +1,35% sul 2017.

Il 2018 può essere ricordato come l’anno dei record del Parmigiano Reggiano, come riporta il Consorzio del Parmigiano Reggiano; numeri che fanno di questo formaggio, famoso in tutto il mondo, la prima Dop per influenza, secondo la classifica stilata da Ipsos “The Most Influential Brands 2018″.

Inoltre è anche il primo prodotto gastronomico a Dop/Igp per valore della produzione, secondo il rapporto Qualivita-Ismea. Un giro d’affari al consumo pari a 2,4 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l’estero.

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Foto lacucinaitaliana.it

A registrare un segno più, inoltre è anche il valore. Le quotazioni sono passate dagli 8,60 euro nel 2016 ai 10 euro del 2018, secondo i bollettini della Borsa Comprensoriale Parma, riferendosi ai prezzi medi del Parmigiano Reggiano 12 mesi ottenuto da caseificio produttore.

Che fine fa tutto il Parmigiano prodotto? Il 60% del mercato è interno, cioè rimane in Italia; la restante quota di 40% di export è suddivisa in Francia, primo mercato con 11.333 tonnellate, seguito da Usa con 10.439 tonnellate, Germania 9.471 tonnellate, Regno Unito 6.940 e Canada 3.030.

“Il mercato estero diventa sempre più importante” – commenta Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano – “nel 2018 abbiamo superato la quota record del 40%, uno sviluppo incredibile se pensiamo che solo cinque anni la quota era pari al 34%”.

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