Alla scoperta del Castello di Torrechiara in Emilia Romagna

Il castello di torrechiara, risalente al XV secolo, svetta maestoso sulla cima di un colle emiliano ed è avvolto nel mistero!

Luoghi antichi. Un viaggio alla scoperta di una terra, in cui si percepisce ancora il passaggio degli antichi romani, il profumo degli unguenti, dei medicamenti, delle spezie dei monaci benedettini, che dall’epoca medievale hanno abitato queste terre. E che hanno dato vita unitamente agli abitanti del luogo, alla produzione di inimitabili prodotti, eccellenze del territorio parmense.

In una zona collinare ricca di vigneti, situato su un’altura che domina la vallata sottostante in cui scorre il torrente Parma, si erge una delle migliori architetture fortificate d’Italia: il Castello di Torrechiara. Affiancato dal borgo omonimo, frazione di Langhirano in provincia di Parma. Questo piccolo borgo è veramente di rara bellezza, ed è famoso per il suo castello, che è tra i meglio conservati della provincia. Il delizioso borgo di Torrechiara offre altri siti da visitare oltre il castello.

Ci sono infatti la Badia di Santa Maria della Neve, luogo sacro, restaurato negli anni’70 che conserva un dipinto quattrocentesco attribuito al pittore Francesco Tacconi, parliamo della “Madonna col trono col Bambino”. Affreschi di varie epoche sulle pareti e un laboratorio apisticoutilizzato dai monaci per la produzione di creme, unguenti e tisane. C’è poi la Chiesa di San Lorenzo, in origine in stile romanico, resa barocca nel XVIII secolo.

Voluto dal conte di San Secondo, nonché condottiero al servizio dei Visconti e degli Sforza, Pier Maria Rossi, come strumento di difesa e controllo ma anche come dimora per sé e la sua amata Bianca Pellegrini da Arluno. Dal 1911 il Castello è monumento nazionale italiano.

La storia del Castello di Torrechiara tra miti e leggende

Regno della favola d’amore tra Pier Maria Rossi e l’amata Bianca Pellegrini. Qui tutto parla della loro passione in stileepico-cavalleresco: dalla Camera d’Oro, attribuita a Benedetto Bembo, alla stanza nuziale. Venne costruito infatti sulle rovine di un più antico fortilizio, tra il 1448 e il 1460. Il maniero è sito ad una quota di circa 280 m s.l.m. e dispone di un doppio fossato e originariamente due ponti levatoi.

La natura residenziale del maniero si evince invece dagli ambienti interni, curati da artisti come nel caso del ciclo di affreschi attribuito a Benedetto Bembo nella Camera d’Oro. La stanza, infatti, prende il suo nome dalle foglie d’oro zecchino che un tempo ricoprivano le formelle alle pareti che presentano gli stemmi dei due amati. Le scene sono l’unico esempio di dipinti medievali incentrati sull’amore cortese tra due personaggi realmente esistiti.

Le altre sale del castello sono altrettanto riccamente affrescate, alcune delle quali sono opera di Cesare Baglione, come ad esempio la sala del Giove, quella della Vittoria, del Velario e del Pergolato.

Il castello è stato utilizzato come set cinematografico di diverse produzioni tra cui “Ladyhawke”, film del 1985 diretto da Richard Donner con Rutger Hauer, Michelle Pfeiffer e Matthew Broderick.

L’atmosfera magica del castello di Torrechiara compare però anche in altre pellicole, come ad esempio quella di Bertolucci del 1981, La tragedia di un uomo ridicolo o nella più recente serie televisiva del 2014, i Borgia di Tom Fontana. Come ogni costruzione storica e misteriosa che si rispetti, anche questo maniero ha la sua leggenda.

Ovviamente legata ad una storia d’amore. Sembra, infatti, che il fantasma del conte Pier Maria Rossi si aggiri per il castello. Ritornando spesso sul Rio delle favole, la strada che conduce alla fortezza, pronuncia una frase, dedicata all’amata Bianca: “nunc et semper”, ora e sempre. Le stesse parole riportate anche nella Camera d’Oro.

Il nome Torrechiara deriva da “torchio” nel cuore della valle dove si producono vini oggi ed olio nel medioevo. Pochi sanno che il Castello fu posto sotto la protezione della Madonna, per volere di Pier Maria Rossi devoto alla Vergine.