Il chinotto di Savona è un agrume portato in Liguria da un navigatore savonese nel 1500 che produce piccoli frutti amari, tradizionalmente usati per produrre confetture, canditi e sciroppi.
Il chinotto di Savona è un sempreverde, alto circa un metro e mezzo, ma sui pochi rami produce un’incredibile quantità di fiori e frutti. Si raccoglie da metà settembre fino alla fine di novembre e una volta trattato può essere consumato tutto l’anno.
I chinotti, sono agrumi di piccole dimensioni e dal verde brillante che sprigionano un profumo intenso e caratteristico.
L’agrume è troppo amaro per essere consumato fresco, per questo viene utilizzato come aroma nelle bibite o nei dolci, o candito/sciroppato.
Durante la Belle Époque, fino alla fine degli anni ’20, era piuttosto usuale nei caffè rivieraschi tra Italia e Francia consumare per l’aperitivo una bevanda a base di Maraschino e un piccolo agrume verde: il chinotto di Savona.
Dall’aroma caratteristico e dal sapore molto amaro, i drink preparati con queste piccole arance erano particolarmente apprezzati come digestivo.
In Liguria e in particolare a Ponente, in provincia di Savona, resiste una produzione artigianale che ricalca una tradizione centenaria.
Il chinotto di Savona è infatti una tipicità Ligure e presidio Slow Food. Si coltiva nel territorio rivierasco da Varazze a Finale, ma è una pianta originaria della Cina.
Il nome con il quale questi frutti sono diventati famosi è una testimonianza dell’origine orientale. In Francia li chiamano “piccoli cinesi” e in Spagna “aranci amari di Cina”.
Per molti anni, l’operato di orti botanici e di vivai ha preservato l’esistenza di questa pianta sulla riviera di Ponente nonostante la produzione industriale si fosse pian piano ridotta.
A partire dal settembre 2004 è stato istituito nella zona un Presidio Slow food con l’obiettivo di recuperare la coltivazione della pianta e il rilancio della canditura.
La produzione si concentra su sciroppi, marmellate, liquori, amaretti morbidi e dolci tipici della tradizione natalizia, oltre al classico vaso di chinotti canditi o di chinotti sotto spirito.
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Chinotto candito sciroppato
Il chinotto di Savona candito sciroppato è una ricetta tradizionale ligure. L’agrume, amaro al naturale, candito sprigiona tutto il suo aroma ed è un ottimo digestivo.
Porzioni 4 persone
Ingredienti
- chinotto di Savona di 25 giorni circa
- acqua salata
- zucchero
- Maraschino
Istruzioni
- Immergere i chinotti interi in acqua salata e lasciarli per circa 25 giorni, cambiando l’acqua ogni 5 o 6 giorni. L’acqua deve ricoprire interamente i frutti.
- Togliere gli agrumi, asportare uno strato sottile di buccia (che contiene la parte più amara) e rimettere i chinotti in salamoia per un’altra settimana circa.
- Cuocere quando l’acqua comincia a bollire per circa 30 minuti – 1 ora. Scolare i frutti e metterli a bagno in acqua dolce per 4-5 giorni, cambiando l’acqua 2-3 volte al giorno
- Per preparare lo sciroppo fate bollire acqua e zucchero (in rapporto, 1 parte di acqua e 2 parti di zucchero) finchè il liquido non assumerà una consistenza densa. Far raffreddare.
- Mettere i chinotti a bagno nello sciroppo per 14-15 giorni.
Conservare nei barattoli con lo sciroppo
Volendo, quando i chinotti nello sciroppo si sono intiepiditi, si può aggiungere del liquore Maraschino alla preparazione.
Versare il tutto in barattoli di vetro a bocca larga sterilizzati in precedenza, cercando di fare in modo che i frutti siano completamente ricoperti dal liquore prima di chiudere.
Il chinotto candito sciroppato è un ottimo fine pasto o arricchisce con eleganza e un tocco retro’ un gelato alla crema.
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