Quando la passione per il mondo del gin si unisce ai profumi della Sicilia, può nascere qualcosa di incredibile.

E’ questo il segreto di Insulae, giovane brand di gin nato dall’idea di Alfredo Mineo e Marco Nicosia. Entrambi originari di Palermo, si trasferiscono pochi anni fa a Milano per studiare all’università. Quando si affacciano al mondo del lavoro, il richiamo della loro terra inizia a farsi sentire, insieme alla passione per il mondo della mixology.

Sono questi due filoni che portano i due giovani imprenditori a creare Insulae, il primo distilled gin siciliano, prodotto esclusivamente con materie prime del territorio.

Ci facciamo raccontare la realizzazione di questo grande sogno da uno dei due protagonisti, Alfredo.

Ciao Alfredo, raccontaci come è nato Insulae

Insulae è nato ufficialmente nel 2019, ma l’embrione è di circa tre anni prima, nel 2016, quando con il mio attuale socio Marco Nicosia abbiamo scoperto il mondo dei cocktail bar.

Ci siamo approcciati a questo universo in modo scientifico; in particolare da Gino12, il primo gin bar di Milano, abbiamo avuto l’occasione di scoprire diverse tipologie di gin, i loro profumi e le loro caratteristiche peculiari.

Alfredo Mineo e Marco Nicosia, i due soci di Insulae

Dopo questa “esplorazione” che cos’è successo?

Abbiamo iniziato a viaggiare e a scoprire le distillerie in giro per l’Italia, conoscendo da vicino il mondo affascinante del gin. Poi, ad un certo punto, è nato in noi il desiderio di creare qualcosa di nostro, per raccontare la nostra terra d’origine, la Sicilia.

Insuale nasce proprio da questo. Il suo nome, in latino, racchiude un significato unico, che per noi è tutto: “dell’isola”.

Insulae Gin
Una salina in Sicilia

Un nome che rimanda ad un mondo lontano, affascinante.

Il latino è la lingua dell’epopea dei grandi classici, che racconta passioni e battaglie, vittorie e grandi viaggi.

Il nome “Insulae” racchiude proprio la volontà di costruire, attraverso ricordi lontani, un rapporto speciale con  la Sicilia.

Che tipo di gin producete?

Attualmente abbiamo sul mercato 4 gin diversi.

Il primo è Insulae Sicilian Gin, il nostro primo gin. Lo abbiamo lanciato nel 2019 e racconta le più grandi eccellenze del nostro territorio in forma liquida. Mi piace definirlo “un racconto di Sicilia in forma liquida e alcolica”. E’ un gin che unisce la nota agrumata a quella floreale, data dal gelsomino, e anche la parte balsamica data dalla frutta secca come il pistacchio siciliano, la mandorla e la carrubba, tutte botaniche biologiche o slow food.

Abbiamo poi Gin Insulae Saline London Dry, una linea che guarda al territorio del trapanese, coningredienti come il cappero e i cucunci di Pantelleria che danno una nota moltointeressante. Abbiamo scelto di aggiungere anche una nota salina derivante dal saledelle saline di Trapani e che conferisce un sapore salmastro, come se chi lodegusta si trovasse in riva al mare.

Il Donna Rosa è invece un rosolio al fico d’India con genziana e cacao, perfetto per un aperitivo siciliano o come base per la preparazione di molti cocktail.

Infine, Vermouth Insulae Mediterraneo è il primo vermuth a basa Marsala. Il nome racconta il prodotto, è il mare che ha navigato il Marsala per essere conosciuto dagli appassionati. Racchiude anche una nota dolciastra di uva passa e di noce, è un marsala ambrato e semi-secco, noi lo definiamo “un’esperienza aromatica unica, perfetta per gli amanti del vermouth di alta qualità”.

Gin Insulae London Dry

Come avete organizzato la raccolta di tutte le materie prime sul territorio siciliano? Avete creato una rete locale?

Assolutamente sì, abbiamo una rete sul territorio molto estesa e collaboriamo attivamente con Slow Food Sicilia, che ci ha indirizzato in diversi consorzi e aziende agricole dirette per il rifornimento delle basi dei nostri gin come le arance, il pistacchio o le mandorle.

Privilegiamo sempre il rapporto diretto con gli agricoltori anche per creare delle esperienze con i nostri clienti, per mostrare loro il nostro territorio e le sue caratteristiche uniche. In questo senso, manteniamo un fortissimo rapporto con il tessuto agricolo siciliano, che per noi è un aspetto fondamentale.

La produzione, invece, avviene a Cuneo, presso la Distilleria Bordiga 1888.

Una piantagione di capperi a Pantelleria

Dove si possono acquistare i vostri prodotti?

Attualmente il nostro sito è solo vetrina, abbiamo i nostri prodotti su Amazon o sui siti on-line dei singoli grossisti.

Raccontami una vostra giornata tipo

Io vivo a Palermo, mentre il mio socio è a Milano. Entrambi manteniamo un forte rapporto con il commerciale, con la distribuzione e ovviamente con il marketing per impostare e definire le strategie di comunicazione.

Abbiamo anche dei brand ambassador nei locali o che presenziano in occasioni di eventi come il Gin Tonic Day.

La vostra è davvero una scelta di cuore: producete gin siciliano in Italia, con prodotti locali e biologici. Come si coniuga tutto questo all’essere imprenditori in Italia, oggi?

Sicuramente per noi la difficoltà più grande è inventarsi prodotti nuovi mantenendo sempre alta la qualità, avere idee creative e coinvolgenti, trasmettere fiducia ai nostri clienti e a tutti gli appassionati che ci seguono.

Le nostre, spesso, non sono scelte imprenditoriali, ma di cuore: il Marsala, per esempio, ha un costo incredibile, ma la nostra è davvero una scelta di passione. Sentiamo forte la responsabilità di rappresentare la nostra Sicilia in modo corretto, di valorizzarla nel migliore dei modi. Abbiamo la più grande biodiversità come botanica e frutta di tutta l’Italia, un patrimonio incredibile, da raccontare e da far conoscere.

Noi siamo davvero la punta dell’Italia e, come dico spesso, dobbiamo essere una punta forte, come quella di una scarpa. Made in Sicily, Made in Italy.