Tanti consigli su un ingrediente prezioso ma ancora poco utilizzato nelle nostre cucine: l’abbinamemento perfetto con il miele!
Il miele in cucina non è un alimento particolarmente utilizzato, se si eccettua la pasticceria. Eppure, se ben dosato e sapientemente utilizzato, può rappresentare una valida scelta per una larghissima varietà di preparazioni salate, sopratutto quelle a base di carne e/o di formaggi.
Ovviamente, non tutte le tipologie sono uguali. A seconda dei fiori di cui si nutrono le api, tale alimento assume qualità gastronomiche differenti.
Tuttavia, se dosato con cura su o con altri alimenti, è un ottimo alleato. Sarà in grado di liberare aromi e sapori davvero sorprendenti.
Miele d’acacia
E’ decisamente fluido, le cui qualità decongestionanti sono note sin dall’antichità. In ragione del suo basso contenuto zuccherino può essere consumato in modiche quantità anche in un regime dietetico.
Si accompagna molto bene a pietanze sapide e dal gusto molto strutturato: pertanto se ne consiglia l’abbinamento a dei formaggi stagionati – parmigiano o pecorino in primis – o freschi dal sapore forte. In particolare, funziona con quei prodotti caseari freschi dal sapore acidulo e pungente, come ad esempio la feta.
Miele di girasole
Ha una resa in cucina che è il perfetto contrario di quella di acacia. Il miele di girasole ha un grado di cristallizzazione decisamente elevato, a causa dell’alta quantità di zuccheri che contiene.
I suoi tempi di cristallizzazione sono ridotti, quindi non è infrequente trovarlo in forma semisolida, solida o grumosa. All’assaggio presenta un retrogusto erbaceo forte e persistente.
Questa varietà è adatta alla laccatura di carni alla griglia, in particolare quelle dal forte sentore selvatico come l’anatra, il fagiano, il piccione o la quaglia.
Miele di agrumi
Questo tipo, in cucina, ha grossomodo le stesse caratteristiche di quello di girasole, con un grado di cristallizzazione di poco inferiore. Per la sua preparazione si utilizzano in genere nettari di limone, cedro, arancio e bergamotto. Una sua caratteristica principale è il suo persistente sapore acido e fruttato.
Per queste caratteristiche il miele di agrumi è ideale per l’abbinamento con pollame ( sia alla griglia che al forno) o con carne di tacchino.
Miele di castagno
Questo liquido denso e scuro è un prodotto molto particolare, oltre a essere uno dei mieli a più basso contenuto di zucchero. Anche questo, infatti, come il miele d’acacia, non cristallizza mai. All’assaggio presenta un retrogusto quasi amaro pressoché unico, abbinato a sentori boschivi e silvestri.
Si tratta di un alimento molto adatto a essere accompagnato con preparazioni a base di carne di qualsiasi tipo, in particolare quelle in umido accompagnate da riduzioni vegetali tendenti al dolce.
Miele di erica
Questa varietà in cucina non è particolarmente utilizzata, sebbene sia in grado di arricchire le pietanze con il suo sapore dolce e originale.
Di rapida e piena cristallizzazione, il miele di erica si distingue per il forte retrogusto simile al caramello.
Il suo utilizzo in cucina è particolarmente indicato per stemperare formaggi dal sapore molto forte come il taleggio. Da provare anche per le vostre pietanze a base di preparazioni al gratin.
Miele di corbezzolo
Come quello di castagno, anche il miele di corbezzolo si caratterizza per il suo retrogusto amarognolo. Lo differenzia da quello di castagno la presenza di un bouquet di sentori floreali più gentili.
Il miele di corbezzolo è ottimo per laccature su carni rosse particolarmente sapide come ad esempio la lepre, il capriolo o il cinghiale.
Miele di eucalipto
Uno più caratteristici, in virtù del suo sapore pieno, che ricorda i cereali maltati e fermentati. Proprio in virtù di questa sua caratteristica può essere utilizzato su carni affumicate, compreso il pesce.
Inoltre, diviene un ottimo compendio per snack da accompagnare alla degustazione di distillati complessi come il whisky, il rum o la vodka.
Miele di tarassaco
Dalla rapida cristallizzazione, accompagna ai sentori erbacei della pianta da cui ha origine un retrogusto acre e pungente. In virtù di ciò, viene spesso evitato nella grande distribuzione, pur accompagnandosi più che degnamente a formaggi delicati come la robiola o lo stracchino.
Miele di timo
Come quella ricavata di tarassaco, anche questa varietà presenta sentori erbacei molto persistenti, uniti a un retrogusto quasi legnoso, con note di resina. Il suo particolare bouquet non lo rende un prodotto molto malleabile, tuttavia può aggiungere una nota speziata molto forte a piatti tipici di montagna, come il classico rösti di patate, specie se accompagnato da una carne in umido molto sapida.
Miele di rovo
Dal caratteristico colore scuro, è forse quello che, per consistenza e persistenti aromi fruttati, si avvicina come gusto alle confetture, in particolare – e non potrebbe essere altrimenti – quelle di frutti di bosco. Ideale per accompagnare preparazioni che accostano un alimento sapido – ad esempio la carne – a della frutta fresca o cotta.
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