Tanti consigli su un ingrediente prezioso ma ancora poco utilizzato nelle nostre cucine: l’abbinamemento perfetto con il miele!

Il miele in cucina non è un alimento particolarmente utilizzato, se si eccettua la pasticceria. Eppure, se ben dosato e sapientemente utilizzato, può rappresentare una valida scelta per una larghissima varietà di preparazioni salate, sopratutto quelle a base di carne e/o di formaggi.

Ovviamente, non tutte le tipologie sono uguali. A seconda dei fiori di cui si nutrono le api, tale alimento assume qualità gastronomiche differenti.

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Miele in cucina / Foto di Parma

Tuttavia, se dosato con cura su o con altri alimenti, è un ottimo alleato. Sarà in grado di liberare aromi e sapori davvero sorprendenti.

Miele d’acacia

E’ decisamente fluido, le cui qualità decongestionanti sono note sin dall’antichità. In ragione del suo basso contenuto zuccherino può essere consumato in modiche quantità anche in un regime dietetico.

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Miele di acacia / Foto di Apicoltura Tieri

Si accompagna molto bene a pietanze sapide e dal gusto molto strutturato: pertanto se ne consiglia l’abbinamento a dei formaggi stagionati – parmigiano o pecorino in primis – o freschi dal sapore forte. In particolare, funziona con quei prodotti caseari freschi dal sapore acidulo e pungente, come ad esempio la feta.

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Miele di acacia e formaggi / Foto di Inran

Miele di girasole

Ha una resa in cucina che è il perfetto contrario di quella di acacia. Il miele di girasole ha un grado di cristallizzazione decisamente elevato, a causa dell’alta quantità di zuccheri che contiene.

I suoi tempi di cristallizzazione sono ridotti, quindi non è infrequente trovarlo in forma semisolidasolida o grumosa. All’assaggio presenta un retrogusto erbaceo forte e persistente.

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Anatra al miele / Foto di buonissimo.it

Questa varietà è adatta alla laccatura di carni alla griglia, in particolare quelle dal forte sentore selvatico come l’anatra, il fagiano, il piccione o la quaglia.

Miele di agrumi

Questo tipo, in cucina, ha grossomodo le stesse caratteristiche di quello di girasole, con un grado di cristallizzazione di poco inferiore. Per la sua preparazione si utilizzano in genere nettari di limone, cedro, arancio e bergamotto. Una sua caratteristica principale è il suo persistente sapore acido e fruttato.

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Fusi di pollo al miele / Foto di Ricette

Per queste caratteristiche il miele di agrumi è ideale per l’abbinamento con pollame ( sia alla griglia che al forno)  o con carne di tacchino.

Miele di castagno

Questo liquido denso e scuro è un prodotto molto particolare, oltre a essere uno dei mieli a più basso contenuto di zucchero. Anche questo, infatti, come il miele d’acacia, non cristallizza mai. All’assaggio presenta un retrogusto quasi amaro pressoché unico, abbinato a sentori boschivi e silvestri.

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Arrosto di maiale al Miele di Castagno | Foto di Mielizia

Si tratta di un alimento molto adatto a essere accompagnato con preparazioni a base di carne di qualsiasi tipo, in particolare quelle in umido accompagnate da riduzioni vegetali tendenti al dolce.

Miele di erica

Questa varietà in cucina non è particolarmente utilizzata, sebbene sia in grado di arricchire le pietanze con il suo sapore dolce e originale.
Di rapida e piena cristallizzazione, il miele di erica si distingue per il forte retrogusto simile al caramello.

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Risotto al taleggio / Foto di wood-restaurant

Il suo utilizzo in cucina è particolarmente indicato per stemperare formaggi dal sapore molto forte come il taleggio. Da provare anche per le vostre pietanze a base di preparazioni al gratin.

Miele di corbezzolo

Come quello di castagno, anche il miele di corbezzolo si caratterizza per il suo retrogusto amarognolo. Lo differenzia da quello di castagno la presenza di un bouquet di sentori floreali più gentili.

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Selvaggina glassata/ Foto di Ars Vivendi

Il miele di corbezzolo è ottimo per laccature su carni rosse particolarmente sapide come ad esempio la lepre, il capriolo o il cinghiale.

Miele di eucalipto

Uno più caratteristici, in virtù del suo sapore pieno, che ricorda i cereali maltati e fermentati. Proprio in virtù di questa sua caratteristica può essere utilizzato su carni affumicate, compreso il pesce.

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Rum e miele / Foto di Uvinum

Inoltre, diviene un ottimo compendio per snack da accompagnare alla degustazione di distillati complessi come il whisky, il rum o la vodka.

Miele di tarassaco

Dalla rapida cristallizzazione, accompagna ai sentori erbacei della pianta da cui ha origine un retrogusto acre e pungente. In virtù di ciò, viene spesso evitato nella grande distribuzione, pur accompagnandosi più che degnamente a formaggi delicati come la robiola o lo stracchino.

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Risotto mantecato allo stracchino/ Foto di TripAdvisor

Miele di timo

Come quella ricavata di tarassaco, anche questa varietà presenta sentori erbacei molto persistenti, uniti a un retrogusto quasi legnoso, con note di resina. Il suo particolare bouquet non lo rende un prodotto molto malleabile, tuttavia può aggiungere una nota speziata molto forte a piatti tipici di montagna, come il classico rösti di patate, specie se accompagnato da una carne in umido molto sapida.

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Maiale laccato con cavolo nero e rösti di patate / Foto di Mastercucina.net

Miele di rovo

Dal caratteristico colore scuro, è forse quello che, per consistenza e persistenti aromi fruttati, si avvicina come gusto alle confetture, in particolare – e non potrebbe essere altrimenti – quelle di frutti di bosco. Ideale per accompagnare preparazioni che accostano un alimento sapido – ad esempio la carne – a della frutta fresca o cotta.

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Scaloppine all’arancia / Foto di dilei.it

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