In un luogo immerso nel verde, a pochi chilometri dal Lago di Garda, sorge la Tenuta Conti Thun, un antico casale agricolo le cui origini risalgono al 1800. Attualmente, grazie alla passione per il vino e per la natura di una coppia di imprenditori, Ilona e Vittorio, il casale si è trasformato in un luogo unico, che merita più di una definizione: una cantina, un wine bar, un’antica barricaia, dove gli ospiti possono degustare buon vino, assaporando i sapori del territorio e rilassandosi nella natura.
Incontriamo Ilona Thun, che insieme al marito Vittorio ha reso possibile tutto questo.
Buongiorno Ilona, come nasce la storia di Conti Thun?
La nostra storia è strettamente legata a quella di una nostra etichetta, Contessa Lene, dedicata a mia nonna e nata per il Sauvignon Blanc che avevamo prodotto nella nostra tenuta dell’Alto Adige, 20 anni fa.
Abbiamo sempre avuto dei vigneti in famiglia, ma non abbiamo mai pensato di produrre vino: per dirla in parole semplici, siamo sempre stati vignaioli ma non vinificatori. Dopo qualche anno di questa micro produzione di Contessa Lene, invece, abbiamo iniziato a pensarci seriamente e ne abbiamo parlato in famiglia, con mio padre e con mio fratello. A me è sempre piaciuto il settore dell’hospitality, ho un background accademico in Economia e Marketing e un’esperienza in un’azienda del settore food.
E così il vostro sogno si è realizzato.
Sì, ovviamente c’è stato un gradissimo lavoro dietro: abbiamo scelto una zona ancora un po’ da scoprire, la Valtènesi (una zona in Provincia di Brescia, esattamente nella zona occidentale del Lago di Garda), innamorandoci di questo luogo e di tutto il territorio del Lago di Garda.
E’ qui, dal 2016, che sorge la nostra cantina, in una tenuta di 15 ettari, a 5 minuti esatti dal lago, tra vigne e ulivi. Accogliamo ogni giorno i nostri ospiti, anche il sabato e la domenica. Non solo: presto, nel comune limitrofo di San Felice, sorgerà il nostro wine resort.
Come sarà il vostro wine resort?
Sarà un luogo in cui ritrovare se stessi, gustando cibo genuino e respirando aria pura. Attualmente siamo in fase di ristrutturazione, si tratta di un antico casale che ospiterà 25 stanze, una spa all’interno del parco e una piscina.
Che tipo di esperienze offrite attualmente nella vostra cantina?
Offriamo diverse esperienze, sicuramente una della più richieste il pic-nic, sia in primavera che in autunno.
Un’altra esperienza molto ricercata è il brunch con il calice di spumante in cantina e un ricco menu di accompagnamento, tutto a base di materie prime del territorio.
In questo periodo, inoltre, è anche molto richiesto il “Blande Taste in barricaia”, in cui gli ospiti sono seduti e degustano “alla cieca” i nostri vini, sprigionando la potenza degli altri sensi, immaginando e scoprendo nuovi sapori, sorso dopo sorso.
La scelta di vivere lontano dalla città è sempre più frequente, anche nel post pandemia. Nel vostro caso, come si traduce?
Sia io che Vittorio, mio marito, siamo due figli di città, io di Bolzano e lui di Torino. Nel nostro caso, abbiamo scelto un territorio immerso nel verde ma al tempo stesso ricco di infrastrutture e di mezzi di trasporto, perchè avendo due bambini era necessario muoversi facilmente. Questa zona ci sta offrendo un connubbio pazzesco tra sostenibilità di vita e comodità di spostamento.
Raccontaci la tua giornata tipo
Esco di casa, vado al lavoro, torno a casa, cucino per i bambini. Ovviamente in questi passaggi succede di tutto: durante il giorno seguo i lavori del cantiere, mi occupo con Vittorio dell’accoglienza in cantina, insomma c’è tantissimo lavoro da fare, sempre. Però basta uscire un attimo nel verde e posso subito fare una sorta di green washing, in un attimo ritrovo subito la serenità, è rigerenante e mi sento estremamente fortunata.
Considera che noi ospitiamo tantissime persone dalla città, è un tipo di esperienza che si può vivere anche in giornata, scappando dalla città e immergendoti nell’aria fresca della campagna e della collina. Quando esco e cammino verso casa sento il fruscio della natura, è una cosa che non ha prezzo.
Si potrebbe dire che tu e la tua famiglia conducete una vita autentica, un po’ come le esperienze che offrite ai vostri ospiti
Sicuramente sì. Per me il concetto di autentico è molto semplice, bevi un calice di vino e ti siedi di fianco ad una vigna, ammirando il panorama. E’ questo.
Parallelamente portiamo poi avanti un discorso di biodiversità, abbiamo tenuto conto di determinati parameti nella ricerca della location e anche nel tipo di coltivazione. Per noi tutto questo si traduce in una particolare attenzione alle fonti energetiche, preribilmente rinnovabili, e nell’attenzione al preservare le caratteristiche della diveristà, in modo che i terreni non vengano deteriorati e, anzi, abbiano un giovamento.
Ecco perchè non usiamo pesticidi nè concimi chimici, cerchiamo sempre di rispettare il territorio avendo a cuore le future generazioni. Se non si presta attenzione alle coltivazioni intensive, in 50 anni si rischia di prosciugare totalmente un terreno. Dobbiamo pensare anche al futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Quali sono i valori che guidano un approccio così consapevole e rispettoso della natura?
Io dico sempre che abbiamo 3 valori fondamentali: il rispetto, delle persone e dell’ambiente, la gioia, che per noi è proprio un modus vivendi e si traduce nell’avere e nel dare gioia, e la convivialità, ossia proporre esperienze e accogliere le persone nel posto dove vivi e coltivi i tuoi prodotti. Sono questi i valori che ci guidano e che, lo dico con il cuore, ci rendono felici ogni giorno.
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