Autore: PINA CHIANESE
PRODUTTRICE DI BUAT

Una tra le immagini più nitide che conservo tra i ricordi di bambina è la figura di mia nonna paterna di spalle che col mestolo si dava da fare nel pentolone delle confetture.
Aveva l’abitudine di svegliarsi la mattina presto e finiva di prepararle quando io mi alzavo per andare a scuola… per me era come se la confettura la facessero le fatine della notte.
Nel tempo ho rubato un po’ di segreti a lei e alle donne di casa, che prima di me si sono misurate con la cottura della frutta. Oggi ne ho fatto il mio lavoro, ho aperto una piccola azienda agricola e produco la frutta che e poi trasformo in confettura ed è bellissimo.

La prima cosa importante è avere della frutta di buona qualità, non è necessario che sia bella quanto invece che sia buona e matura. Per cui se il fruttivendolo sotto casa ha della frutta buona e matura che non riesce a vendere perché magari piccola o non brillante è la scelta perfetta. La frutta per le confetture dovrà comunque essere fatta a pezzetti e parzialmente frullata per cui l’aspetto esteriore è un dettaglio.

Vi darò qualche dritta valida per le confetture di qualsiasi frutto, quindi occhio! 😉
Sappiate che se vi piace mischiare i gusti (magari più frutti o un frutto più una spezia) il procedimento è molto simile: l’unico limite è la fantasia!

Scegliete la frutta che desiderate, meglio se di stagione: mele e pere in autunno e inverno, fragole in primavera, albicocche e pesche d’estate, solo per suggerirne qualcuna. Qualora foste certi della provenienza della frutta e che non sia stata trattata con pesticidi, potete lasciare anche la buccia. Sappiate che nella buccia c’è la maggior presenza di vitamina, che purtroppo parzialmente va persa nella cottura, e di pectina, una sostanza naturale che permette la gelificazione della confettura in tempi più brevi. Quindi, se intendete lasciare la buccia, lavate la frutta in abbondante acqua e bicarbonato; se invece preferite una confettura senza tracce di buccia, potete lavare la frutta con acqua e poi sbucciarla. Ricordate che se lavate la frutta con acqua e bicarbonato va sciacquata sotto acqua corrente prima di continuare.

A questo punto tagliate la frutta a pezzetti: non devono essere tutti uguali, ma non fateli troppo piccoli (potrebbero bruciare) né troppo grandi (rischiate che non si amalgamino bene).
Una volta lavata e tagliata potrete pesarla: calcoliamo quanto zucchero dovremo aggiungere. Chi di voi preferirà quello di canna sappia che a parità di frutta ne servirà di più di quello classico bianco.

Vi lascio dei metri di misura. Più la frutta è matura meno zucchero sarà necessario, se optate per un frutto come la fragola o il melone serviranno circa 500 grammi di zucchero per un chilo di frutta vista la grande quantità di acqua presente nei frutti, per le mele o le pesche basteranno 300 grammi di zucchero per ogni chilo di frutta lavata. Se volete usare lo zucchero di canna saranno necessari 350 grammi di zucchero per chilo di frutta nel caso di mele e pesche, 550 per le fragole.

Un consiglio della nonna… se fate tanti vasetti o volete regalarli, aggiungete il succo di un limone per ogni chilo di frutta: aumenterà la conservabilità della confettura e ne esalterà il gusto.

A questo punto ponete la pentola sul fuoco con la frutta ed aggiungete lo zucchero e il limone. Per quantità intorno al chilo di frutta la cottura sarà di circa 30 minuti, aumenterà per la frutta che contiene più acqua. Ad ogni modo, per sapere se è pronta potete fare “la prova del piattino”: prendete un piattino e mette un cucchiaio di confettura al centro, inclinate leggermente il piattino, se vedete che scende velocemente vorrà dire che non si è solidificata e dovete attendere ancora, qualora restasse qualche secondo ferma prima di cominciare a muoversi è pronta.

Quando avrà superato la prova potrete porla in vasetti che avrete prima fatto bollire o lavato in lavastoviglie a temperatura alta. Invasettate quando il composto è ancora caldo, chiudete con la capsula e capovolgete il vasetto lasciandolo riposare per qualche ora.

Quando saranno raffreddate, eccole pronte: ora potrete etichettarle come preferite o personalizzarle.
Non esiste un modo solo di fare la confettura e i tempi non possono essere cronometrati, è una questione di cuore… dopo un pochino si prende la mano!!!

Vi lascio un grosso abbraccio… e fatemi sapere delle vostre prove!